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giovedì 29 settembre 2011

Il nodo di Salomone.

E' un simbolo molto antico. Secondo la leggenda Salomone era un giovane molto romantico ma allo stesso tempo molto crudele con le persone. Un giorno, facendo una passeggiata nel bosco, sentì degli strani rumori; iniziò a camminare più velocemente verso il luogo da dove provenivano e li sentiva sempre più vicini. Lui aveva lunghissimi capelli raccolti dentro un cappello, ma un fortissimo vento trascinò il cappello che volò via e ai suoi lunghissimi capelli si formò un nodo. Dallo spavento svenne e nel sonno sentì una voce che lo invitava ad essere più buono. Quando si svegliò salutò tutte le persone, le abbracciò, e così per incanto il nodo dei suoi capelli si sciolse.




Questo simbolo ne racchiude in sé altri di origine preistorica, come la croce e la svastica, e possiede un profondo significato spirituale; infatti esso può considerarsi il paradigma grafico dell'intreccio tra il mondo trascendente e quello immanente o dell'ardua ricerca della salvezza e dell'assoluto. Il nodo di Salomone è presente, in epoca tardo-antica, come elemento decorativo nei mosaici e, in epoca alto-medievale, sui monili longobardi, sulle sculture architettoniche delle chiese ed inciso sulle rocce (Campanine - BS -, Valcamonica; stele del Maloja, Engadina). Il simbolo divenne in seguito di adozione templare, e si può incontrare negli edifici di culto appartenuti a quest'ordine. Si tratta di un incrocio tra il motivo del labirinto, che di solito indica l'intricato cammino che l'iniziato deve seguire per giungere all'illuminazione finale, e la croce, che indica i mezzi per giungervi. In questa connotazione, il simbolo è talvolta chiamato, anche se impropriamente, nodo templare.